
L’incontro con Morgana Mazzù, archeologa e autrice di diversi romanzi di ambientazione storica, ha segnato la conclusione di un interessante percorso attraverso l’antichità, ma anche l’attualità, a cui hanno preso parte le classi 1cls e 1ªserale, guidate dai docenti Cartella e Lo Re. La lettura affrontata, “gli scappati di casa, storia semiseria della fondazione di Zancle” – terzo romanzo di Morgana Mazzù – ha fatto “viaggiare” le classi nella Zancle dell’VIII secolo a.C., tra colonizzatori greci e civiltà mediterranee, ma ha anche fornito uno spunto per riflettere sul razzismo che oggi come ieri ostacola l’integrazione, sul ruolo della donna, spesso subordinata al volere dell’uomo, sull’amicizia e sull’amore.
I due protagonisti
I due protagonisti infatti sono un cumano e un calcidese, rivali che, giunti in terra sicula in cerca di un futuro migliore, trovano l’accoglienza del re Zanclo, la benevolenza di Pelorias, astuta sacerdotessa che cerca sempre di mettere pace tra i due contendenti, ma anche la diffidenza di Manticlo, giovane principe che nell’arrivo di questi “scappati di casa” intravede una minaccia e il rischio di perdere quello che gli appartiene.
Ragazzi e studenti hanno trovato la lettura interessante e avvincente e hanno apprezzato il fatto che la trama affrontasse, in modo leggero e scorrevole, tematiche profonde che ci riguardano da vicino. In vista dell’incontro con Morgana Mazzù, i ragazzi di 1cls hanno creato una video-presentazione del libro (https://youtu.be/yx6Qp-1DuIQ) nella quale ognuno ha proposto in modo diverso la propria “visione” della storia e dei personaggi: recensioni, poesie, storie e disegni per far conoscere meglio la vicenda che li ha appassionati. L’autrice ha trovato molto interessanti i lavori e ha apprezzato soprattutto che la “sua” storia abbia vissuto una nuova vita oltre le pagine del romanzo.
La partecipazione degli studenti del serale
Anche gli studenti di 1ªserale hanno partecipato attivamente al dialogo con l’autrice, e , forse meno frenati dalla timidezza, hanno voluto complimentarsi con lei per aver dato forma a una storia che incuriosisce e appassiona il lettore fino alla fine. Morgana Mazzù si è detta entusiasta di aver suscitato tanto interesse anche da parte di chi, per sua stessa ammissione, di solito non annovera i romanzi tra le sue letture preferite. L’autrice ha inoltre risposto con disponibilità e competenza alle domande di studenti e ragazzi del Rutelli, in particolare sull’episodio che più ha incuriosito entrambe le classi, la “trovata” di Pelorias: questo personaggio, con la sua capacità di anteporre il bene della comunità al resto, ha diviso i lettori, ma l’autrice ha sottolineato come un piccolo stratagemma possa essere più che giustificato se lo scopo non è più la felicità di uno, ma di tutti.

Sui tre protagonisti ha rivelato qualcosa in più: “sono tre lati del mio carattere. Uno dei tre è spesso insicuro, l’altro apparentemente spavaldo; la terza rappresenta la pacatezza e l’accortezza che vorrei saper dimostrare in ogni occasione.” Infine, riguardo alla scelta di unire storia e attualità, l’autrice ha spiegato che “gli scappati di casa” è nato da un’idea fulminea: “mentre guidavo ho riflettuto sul fatto che pochissimi miei concittadini conoscono le origini di Messina. Solo dopo ho capito che i personaggi potevano essere i portatori di un messaggio, dato che dovevano necessariamente imparare a convivere tra loro e a superare le ostilità.
Conclusioni
Ultimamente si discute molto di odio verso lo straniero, discriminazioni, disparità di genere, e io ne ho voluto parlare partendo da quello che è il mio mondo, il mondo antico, ma con ironia.” E non si può non essere d’accordo con quanto afferma Morgana Mazzù a chiusura del suo “gli scappati di casa”: “non possiamo essere razzisti, non possiamo essere sessisti, non possiamo essere omofobi, se sappiamo imparare dal passato, soprattutto noi siciliani, perché ce lo abbiamo scritto, in bella vista, sul nostro DNA.”
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