Il 31 maggio è andato in scena Canto e Cunto, uno spettacolo teatrale che ripercorre le suggestioni culturali suggerite dal sito archeologico di Monte Iato in quanto sede della memoria storica delle diverse popolazioni che lo hanno attraversato e vissuto nel tempo. Tra canti e cunti con riferimenti al periodo ellenico e al periodo medioevale, la nostra Geppina Rezzola, supportata dai docenti Lucia Signore e Patrizio Villafranca e un buon numero di studenti del gruppo 2 “Teatro”, racconta in “cunti” la storia dell’ultima resistenza araba in Sicilia.
I canti e li cunti nella tradizione siciliana
La scelta del racconto tramite “cunto” è ispirata all’antica tradizione siciliana dei cantastorie, artisti di strada che si esibivano di piazza in piazza, recitando e cantando in lingua siciliana storie vere o inventate, accompagnati solo da un tocco di chitarra e un cartellone che attraverso semplici disegni esemplificava le scene più importanti delle storie raccontate.
Il titolo, Canto e cunto, è giustificato dalla presenza delle canzoni che, alternandosi alle parti recitate, hanno omaggiato la tradizione della canzone popolare siciliana rappresentata in tutto il mondo da tre grandi artiste: Rosa Balistreri, Carmen Consoli e Olivia Sellerio.
Lo spettacolo messo in scena presso il Museo “Antiquarium” Case d’Alia costituisce una fase del progetto “Tra storia e identita’, il teatro di Monte Iato come laboratorio per l’inclusione” realizzato in partenariato con l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana – Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato.
Grazie alle risorse interne della scuola, che presenta quattro indirizzi e quindi una molteplicità di interessi e di competenze, attraverso il progetto di sono messe in atto una pluralità di attività laboratoriali, teatrali e seminariali che hanno coinvolto un gran numero di studenti. Si è studiato il sito oggetto del progetto attraverso ricerche storiche e culturali, rilievi topografici e conoscenza dei siti archeologici, per giungere alla rappresentazione teatrale, quale strumento di dialogo interattivo tra la comunità scolastica, la comunità locale e gli enti presenti sul territorio, per la restituzione alla collettività del teatro di Monte Iato in termini di miglioramento dell’attuale fruizione archeologica e culturale, ma anche paesaggistica.
Tutti gli indirizzi dell’Istituto hanno contribuito alla realizzazione delle attività progettuali. Inoltre, attori principali sono stati i ragazzi del laboratorio per l’inclusione gestito dai docenti specializzati, che hanno collaborato insieme agli altri compagni nella realizzazione delle attività realizzate.
L’organizzazione dello spettacolo
Lo spettacolo, suddiviso in 6 canti, tra canzoni e sketch teatrali, ha offerto agli spettatori una divertente parodia della storia che tra verità e leggenda racconta le battaglie tra musulmani e Normanni sul Monte Iato e le avventure della figlia del califfo Ibn Abbàd , ucciso da re Federico II, che preferì darsi la morte pur di non arrendersi e concedersi come concubina all’imperatore.
La scenografia realizzata dagli studenti e dai docenti Fragale Annarita, Maria Chiara Peria e Giuseppe Ficarra del Gruppo1 supportò tutto lo spettacolo dall’inizio alla fine. L’apparato scenografico, realizzato con pannelli e riquadri pittorici tipici dei cantastorie raffiguranti parti del racconto storico, offrì una visione più popolare della parte epica del racconto. Inoltre, gli elementi di arredo disposti lungo la scena crearono una divisione tra l’area del pubblico e quella degli attori. Particolare attenzione è stata rivolta anche ai costumi teatrali corredati da elementi quali corazze, scudi, elmi e spade realizzate con cartapesta in modo da accentuare la caratterizzazione dei personaggi storici e la loro riconoscibilità. A connotare l’intera rappresentazione teatrale un avvolgente impatto visivo e sonoro generato dall’intreccio tra recitazione, musica, danza e canto che ne hanno accompagnato tutte le fasi.
Lo spettacolo ha avuto grande successo e un caloroso apprezzamento da tutti gli spettatori che vi hanno preso parte. Il pomeriggio dedicato alla messa in scena dello spettacolo e la mattina dedicata all’organizzazione logistica, ha dato i suoi frutti, raggiungendo così uno degli obiettivi del progetto che ha visto quali parole chiave sinergia, valorizzazione, tutela e inclusione.
Conclusioni
Il coinvolgimento degli studenti nell’ambito di queste attività laboratoriali è sicuramente interessante e stimolante non soltanto per la parte didattica relativa alla conoscenza degli avvenimenti storici che riguardano la nostra isola, ma anche per la parte umana e le sinergie che nascono nell’ambito dei laboratori teatrali organizzati a scuola. La rappresentazione teatrale “Canto e Cunto” ha offerto la possibilità sia a docenti sia a studenti di sperimentare l’arte del teatro nell’ambito di progetti trasversali in cui le competenze si mescolano per dare vita a dei prodotti didattici interessanti tesi anche a sviluppare rapporti di cooperazione tra scuola e territorio. Ringraziamo il Comune di San Cipirello e l’Ente parco per la disponibilità e la cooperazione nella realizzazione dell’evento.
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