Il Rutelli a Esperienza inSegna con il Warka Water

I ragazzi della 3A Geometri alla manifestazione organizzata da Palermoscienza con il Warka Water, una struttura ecologica che raccoglie acqua dall'umidità dell'aria.

Torna Esperienza inSegna, manifestazione scientifica organizzata dall’Associazione PALERMOSCIENZA che, da martedì 18 a domenica 23 febbraio presso l’Università degli Studi di Palermo (Edificio 19 – Viale delle Scienze), permetterà a tutti i visitatori di entrare nel mondo della scienza attraverso attività che lasciano il “segno”.

Esperienza inSegna è infatti articolata in modo da rendere immersivo e divertente il processo di apprendimento grazie a una grande varietà di iniziative rivolte alle scuole. Il tema scelto per la rassegna di quest’anno, “Cambiamento climatico e sostenibilità ambientale”, coglie la sfida che la nuova generazione, la Generazione Terra, ha lanciato all’umanità pretendendo interventi che non tengano conto solo degli ecosistemi, ma che siano sostenibili anche dal punto di vista sociale ed economico.

Il Progetto del Rutelli

Il Rutelli si presenta quest’anno con la 3A GEOMETRI guidata dal prof. Fulvio Di Girolamo. Il lavoro dei ragazzi riguarda una riproduzione in scala del Warka Water.

Si chiama Warka Water ed è un albero che toglie la sete. Un albero per modo di dire, ma che comunque produce acqua, in Etiopia, regione del mondo in cui la siccità è molto diffusa e dove la grave crisi alimentare andrà a toccare nel 2016, secondo un rapporto Onu, oltre 10 milioni di uomini, donne e bambini. A 9 mesi dalla sua messa in opera nell’area di Dorze, Warka Water ha già prodotto oltre 29mila litri d’acqua e tolto la sete a 30mila persone.

Come Funziona il Warka Water

Alto 10 metri, pesante solo 60 kg, ecosostenibile e costruito con materiali ecologici e facilmente reperibili come nylon e giunchi, Warka Water si basa sul principio della condensazione dell’aria, sfruttando l’escursione termica giorno-notte che in Africa è molto accentuata. La struttura cattura infatti rugiada, nebbia e minuscole particelle di umidità, trasformandole in acqua potabile togliendo la sete a territori difficili come quelli africani Il primo prototipo in grado di produrre fino a 100 litri d’acqua al giorno, sfruttando l’umidità dell’atmosfera, è stato ideato dall’architetto italiano Arturo Vittori e realizzato direttamente sul territorio etiope grazie al sostegno della Cooperazione Italiana.

Commenta per primo

Lascia un commento