RIVERS a Palermo. L’esperienza di vivere il fiume tra storia e istituzioni.

La mobilità a Palermo di RIVERS è stata progettata tenendo in considerazione i valori storici e pubblici dei bacini fluviali. Il fiume Oreto, dall’alto della sua complessità geo-morfo-idraulica, trae forza dall’unione simbiotica di due bacini, quello “Oreteo” a Nord e “Ponte Parco” a Sud. Ma come può un fiume esprimere valori storici e pubblici? Quando l’idea stessa di fiume nell’immaginario collettivo è collegata al concetto di geografia, biologia e in genere delle scienze naturali?

RIVERS tra valore storico e pubblico

Progettando RIVERS, e ricordando i miei studi su Braudel e McHarg, non potevo non inserire nella scala dei valori da analizzare per i fiumi anche quello storico e pubblico/istituzionale. Partendo dal presupposto che il valore pubblico è basato sulla gestione razionale delle risorse (anche economiche) a disposizione di un Ente per valorizzare il proprio patrimonio tangibile/intangibile, non potevo perdermi l’occasione di confrontare questi valori nell’ambito del partenariato Erasmus+.

Quindi non solo i valori espressi dalle scienze naturali (flora, fauna, ecc..), ma anche un valore come espressione di una caratteristica storica del territorio e della sua gestione, con il fine di generare valore pubblico/istituzionale.

Questi valori, quello storico e quello pubblico, di fatto non funzionano allo stesso modo. Il primo rappresenta una eredità “sociale” espressa come bene storico/culturale generato per mezzo della presenza del fiume. Ci riferiamo ai mulini, alle cartiere, ai ponti, ma anche alle chiese come quelle rupestri nate a ridosso di un fiume per esempio. Il secondo invece non rappresenta una eredità, ma un modello di gestione che crea, o non può creare, valore.

Attività presso la RNI di Entella in collaborazione con il CAI
Attività presso la RNI di Entella in collaborazione con il CAI

La comprensione del valore storico/pubblico nell’ambito del partenariato Erasmus

Capire la dinamica tra questi due valori e il modo di farli ragionare insieme nell’ambito di un partenariato europeo, devo dire che è stata un’impresa ardua. Perchè in qualche modo l’Oreto e i suoi due bacini esprimono questi due valori in misura diversa. Lo stesso non possiamo dire degli altri fiumi, oggetto del partenariato, come per esempio il Morava (Slovacchia) e l’Olt (Romania) dove il valore pubblico è sicuramente predominante rispetto a quello storico.

Allora come è stato possibile mettere a confronto l’Oreto con gli altri fiumi nell’ambito di questa mobilità a Palermo? Semplicemente guardando al valore storico culturale non solo dal punto di vista tangibile del bene, ma guardando anche a quello intangibile della “memoria” che non necessariamente deve essere collegata a un bene architettonico. Il fiume, infatti, esiste come spazio mentale e non solo fisico nella memoria collettiva, perché è collegato ad avvenimenti collettivi, come per esempio quelli storici (pensiamo al Piave), o che riguardano il singolo cittadino.

L’aspetto più interessante è che il valore pubblico di un bene traina quello storico se esiste, perché il cittadino potrà coltivare i suoi ricordi frequentando quei luoghi e tramandarli ai posteri. Se io distruggessi i mulini perderei pezzi di memoria, se io abbandonassi quel bene a tal punto da portarlo in rovina o in modo da non renderlo più fruibile, allo stesso modo perderei pezzi di memoria perché non offrirei la fruibilità di quei luoghi e conseguentemente diminuirebbe il valore pubblico di quel bene.

Attività sul fiume Manca Miccini - Fiumelato con il prof. Castellese e Giorgio De Simone del WWF
Attività sul fiume Manca Miccini – Fiumelato con il prof. G.Castellese e il dott. Giorgio De Simone del WWF

RIVERS e il fiume ORETO

La mobilità a Palermo in qualche modo è stata il crocevia delle dinamiche tra valore storico e valore pubblico come espressione dei fiumi. Questo perché l’Oreto vive tante contraddizioni. Possiede un valore storico elevato e di contro ha un valore pubblico decisamente inferiore rispetto ai suoi partner europei, molto più attenti alla gestione del bene in termini di fruizione, servizi ed ecosistema.

L’aspetto più interessante di questa contrapposizione tra i due valori lo si ha con il suo status di area SIC (ITA020012 Valle del Fiume Oreto) nell’ambito della rete Natura2000, dove a fronte di diverse importanti peculiarità, l’attività antropica ha fortemente compromesso o addirittura distrutto irreversibilmente il potenziale biotico dell’ecosistema del fiume.

Dividendo tutto il sistema SIC del fiume in tre tratti, il tratto finale è compromesso e paragonabile a un canale di scolo, il tratto mediano è fortemente inquinato, ed ha perso da tempo la sua fisionomia originaria con una netta sostituzione del paesaggio vegetale con quello agrario delle colture intensive, mentre il tratto iniziale nella parte montana, che conserva maggiormente gli aspetti tipici della vegetazione ripariale dei corsi d’acqua e quella dei canali d’inverno, oggi è attaccata più che mai dai processi di urbanizzazione ancora in atto nella Conca d’Oro.

Nonostante questo, esiste però un potenziale naturalistico e paesaggistico espresso dal Sito, ma sussistono anche i conflitti tra attività umane ed evoluzione spontanea dei sistemi ecologici non ancora risolti.

RIVERS e la Valle del Belice

Per far comprendere meglio la dinamica tra questi valori, la mobilità a Palermo dalla sua fase iniziale sull’Oreto, è continuata successivamente nella Valle del Belice. Tutto il gruppo ha visitato nel giro di due giorni il sito archeologico di Selinunte, la RNO Foce Belice, la foce del fiume Modione/Selino, e la RNI di Entella. Qui, la minore presenza di attività antropica rispetto all’Oreto, ha fatto sì di correlare fortemente valore storico e valore pubblico, nonostante le difficoltà economiche degli enti chiamati singolarmente alla gestione dei beni.

Un punto di svolta per l’Oreto

Se RIVERS si è occupato dell’Oreto lo ha fatto principalmente per alimentare l’esercizio della memoria su un bene sostanzialmente dimenticato. Oggi si ricomincia a parlare dell’Oreto per via del progetto di “rinaturalizzazione” del fiume grazie all’assegnazione dei fondi del PNRR. A fare da sponda al Piano Nazionale le numerose iniziative provenienti dal mondo associazionistico rivolte tutte alla valorizzazione del bene e alla sua fruizione.

Nonostante questo, le tre amministrazioni che interagiscono nell’ambito dei bacini, devono fronteggiare i problemi legati all’inquinamento delle acque, i problemi legati alle espropriazione delle proprietà private per creare accesso pubblico alle sponde fluviali, la mancanza di un Piano di Gestione per riqualificare il sistema dell’area SIC della Valle dell’Oreto e per riflesso i suoi due bacini fluviali e la Costa Sud di Palermo.

Ma quale potrebbe essere il vero punto di svolta per l’Oreto? Ribadendo che RIVERS è un semplice esercizio di analisi e soluzioni orbitanti nella sfera della didattica e del programma ERASMUS+, il sistema di valori a cui esso si riferisce paradossalmente rappresentano un punto fermo nella ricerca accademica. Occorre pertanto essere chiari. Il sistema dei valori usati convergono quasi tutti in quello economico che a sua volta dovrebbe essere ampliato in un sistema relativo comprendente tutti i processi biofisici e tutte le aspirazioni umane, perché è anche giusto creare aspirazioni.

Consegna degli attestati finali presso il Foro Italico di Palermo
Consegna degli attestati finali presso il Foro Italico di Palermo

Concludendo

La legge deve contemplare il fatto che i danni a causa di inondazioni, smottamenti, valanghe e terremoti possano derivare da malizia e negligenza umana e quindi dovrebbero essere di competenza dei tribunali. La medicina dovrebbe preoccuparsi di creare l’ambiente della salute più che della sola terapia. L’industria e il commercio dovrebbero ampliare la loro contabilità in modo da includere tutti i costi e anche i benefici non solo privati, ma sociali.

Ma è nel campo dell’educazione che stanno i maggiori benefici, perché l’educazione è un processo integrato come l’ecologia: “la scienza delle relazioni degli organismi e dell’ambiente“. Si tratta di un processo che è necessario porre in essere per innescare i cambiamenti culturali propedeutici alla valorizzazione del proprio territorio, per non dimenticare l’Oreto ancora una volta.

Informazioni su Salvo Venturella 19 Articoli
Docente di Progettazione Costruzioni e Impianti, Topografia e Geomatica, Scienze e Tecnologie Applicate dell'indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio del Rutelli. Inoltre, è Direttore del Laboratorio di Costruzioni e Tecnologia dei materiali e Project Manager Erasmus+ dell'Istituto di cui è referente.

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